Ancora bombe, sirene e devastazione in Ucraina. Quando il Governo di Kiev conta 400 perdite tra i civili e 71 bambini da inizio invasione. Prosegue l'offensiva russa, con i bombardamenti su Mariupol, colpendo un'università e secondo il sindaco della città, anche i quartieri residenziali. Offensiva aerea che arriva dopo il bombardamento di un ospedale pediatrico. Raid che il Ministro degli Esteri della Federazione russa, Sergey Lavrov, ha provato a giustificare dicendo che non si trattava di un ospedale, ma bensì di una base per il battaglione Azov, un gruppo paramilitare di ispirazione neonazista integrato nell'esercito ucraino. Il Cremlino ha poi ritrattato, dichiarando che quella dell'ospedale sarebbe stata una messa in scena, mentre per il Governo di Kiev, il bombardamento rappresenterebbe un crimine di guerra. Oltre a Mariupol, dove la Croce Rossa definisce la situazione disperata, i bombardamenti hanno interessato anche la città di Kharkiv e quella di Zhytomyr, a Ovest della capitale, dove sono stati distrutti due ospedali e una centrale elettrica. Secondo l'OMS, da inizio conflitto, in Ucraina sono stati colpiti 24 centri sanitari. Bombe anche sui percorsi dei corridoi umanitari da Mariupol. Corridoi umanitari che però hanno funzionato in altre sei città, in particolare a Sumy, ad Est della capitale, con vere e proprie colonne di sfollati in uscita dalla città. Intanto secondo l'ONU, oltre 2,3 milioni di persone avrebbero lasciato il Paese. Tra questi, quasi un milione di bambini.























