Spari sulla folla nella città di Energodar, dove i soldati di Putin cercano di disperdere i manifestanti che protestano contro l'invasione russa. E mentre al Nord i soldati russi ritirano verso la Bielorussia, aumenta la pressione nella zona orientale e meridionale del Paese, in particolare nel Donbass e su Mariupol, facendo ipotizzare una nuova strategia da parte di Mosca. Intanto però, continuano a piovere bombe su diverse città ucraine. Attacchi a Dnipro e Poltava, dove vengono distrutte le piste dell'aeroporto, missili su Odessa. Lo Stato Maggiore ucraino denuncia anche una mobilitazione di soldati russi in Transnistria, la Repubblica separatista tra Moldavia e Ucraina, mentre fonti governative moldave smentiscono. Ancora senza pace Mariupol, il porto sul Mar d'Azov assediato conta, secondo il presidente ucraino Zelensky, 5 mila civili morti dall'inizio dell'invasione russa, mentre 160 mila sarebbero ancora intrappolati in città, in una situazione definita catastrofica dalla municipalità. Si aprono intanto i corridoi umanitari, sette, tra cui c'è anche Mariupol, dove già 3 mila civili sono stati evacuati, e ancora una volta si registra morte di un giornalista, Maxim Levin, fotoreporter ucraino scomparso il 13 marzo e ritrovato morto nella zona di .... Continua però la controffensiva Ucraina, in particolare sull'area della capitale, con la cacciata delle truppe russe da Gostomel e la riconquista di Brovary ad est. Dopo i successi dei giorni scorsi su Irpin e Bucha. Qui il sindaco ha dichiarato che quasi 300 persone sono state sepolte in fosse comuni. Riconquista anche vicino Chernihiv, dove vengono liberati 11 villaggi, mentre a Chernobyl, i soldati di Putin hanno lasciato la zona e la bandiera ucraina è tornata a sventolare.























