Guerra in Ucraina, il racconto da Odessa alle ore 18

04 apr 2022
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"Ci colleghiamo proprio da lì, da Odessa, dove c'è per noi Riccardo Romani. Riccardo, ciao, buon pomeriggio. Eccoti, com'è lì la situazione?" "Buonasera, Alessio, la situazione è di questa calma apparente. Un'ora fa c'è stato un allarme antiaereo, uno dei tanti che scandiscono un po' la vita qui a Odessa. Noi siamo stati in centro e siamo riusciti a fare un giro nella parte più importante, abbiamo incontrato alcuni soldati e come dicevi tu, sono pronti a tutto. Uno che si è reso disponibile anche alle nostre telecamere, è un ex revisore di auto, che da un mese imbraccia un fucile e incarna, in questo momento, lo spirito di queste persone che a Odessa, sanno che la guerra deve passare, in qualche modo, questa è l'ultima pedina su cui Putin vorrà mettere le mani, per chiudere il gioco, il suo gioco. Un gioco orribile, di cui tutti noi abbiamo visto, in questi giorni, le immagini e soprattutto le hanno viste gli ucraini. Sono immagini che resteranno con loro per anni e hanno anche consentito, queste immagini, di creare un indurimento ancora più forte nel sentimento che c'è negli ucraini rispetto ai russi, quindi odio. Poi, oggi Zelensky ha visitato Bucha, di cui abbiamo dato conto e ha usato parole, insomma, che stringono molto la via delle ... Perché se tu parli di genocidio, veramente mandi un messaggio non solo alla comunità internazionale, ma la mandi anche ai tui uomini, agli ucraini. Se tu parli di genocidio, sai che l'unica strada in questo momento in Ucraina, è quella di combattere. Odessa se lo aspetta, per ora è stata abbastanza risparmiata, se non colpita in alcuni suoi punti strategici, ma ti ripeto, il sentimento qui è quello di chi sa che, se non ci sarà un miracolo o comunque una svolta decisiva, la guerra dovrà venire qui, dovrà venire a Odessa." "Quindi c'è un sentimento di attesa più che altro lì a Odessa. Quello che anche tu puoi registrare, non so, muovendoti o guardando quello che hai potuto vedere nella giornata, per esempio di oggi, c'è una situazione di attesa, ci si sta preparando a qualcosa di fatto?" "Guarda oggi noi abbiamo parlato anche con il responsabile delle comunicazioni del Governo di Odessa e loro si preparano dal 2014. Quindi è una cosa, è come se avessero un chip nel loro sistema, per cui sanno, sapevano, che prima o poi sarebbe successo. Non se lo aspettavano così, ma sono convinti che Putin voglia prendersi tutta l'Ucraina e a quello sì preparano. Poi se vien qualcosa in meno, meglio. Poi, ripeto, per loro è uno stillicidio. Per il punto di vista psicologico è una guerra che li consuma. Stanotte, ripeto, noi passiamo di qui, no, ma loro ci vivono qui. Ogni notte, 2-3 allarmi antiaerei, capisci, la gente esce va nei rifugi e forse è meglio stare in un fronte. Il fronte è a 100 chilometri, è in un momento, a Mykolaiv come sappiamo, è in un momento di stanca, però sono 100 chilometri Quindi, ripeto, è una situazione forse peggiore rispetto eufemisticamente, ovviamente, rispetto a chi la combatte la guerra. Ed è un'attesa che, come ho detto prima, tutti vorrebbero che non portasse a un'escalation, ma tutti i segnali di questi giorni, con quello che si è scoperto a Bucha e con l'impressione, il senso profondo che ha inflitto a tutti gli ucraini, sicuramente suggerisce che non stiamo andando verso una soluzione vicina.".

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