E sono centinaia le persone che attraversano anche questo valico che vedete alle mie spalle. Siamo a Kroscienko, una delle frontiere più piccole, lungo il lungo tragitto, centinaia di chilometri di confine, che dividono Polonia e Ucraina. A Medyka ne arrivano a migliaia, qui ne arrivano in centinaia ogni giorno e anche per le temperature più rigide, vengono portati subito in una scuola che è diventata, di fatto, un centro di prima accoglienza. Ma qui possono trovare anche le prime cure mediche e un primo pasto caldo. Cose necessarie, per persone che viaggiano da giorni, "viaggi estenuanti", ci hanno raccontato di tragitti che un tempo si potevano fare anche in un'ora e adesso servono 12 ore. È questo, quanto si sta vivendo al confine tra Polonia e Ucraina, dove sono arrivati centinaia di volontario, ONG, privati, associazioni che sono qui per dare, appunto, una mano, un sostegno alle persone che stanno fuggendo dal Paese. Donne, bambini, anziani, invalidi, queste sono le persone che stanno arrivando in Polonia, ma non solo, anche in Romania e in Moldavia, i Paesi confinanti. Sono oltre due milioni gli ucraini che hanno, al momento, lasciato il Paese, un numero destinato questo, a crescere. Noi stessi ci accorgiamo di come sta aumentando il flusso di persone giorno dopo giorno. Di questi due milioni, la metà sono bambini. Oltre 100mila i bambini orfani, perché i genitori sono in guerra o perché i genitori sono morti in guerra, vengono affidati alle cure della Caritas e della Croce Rossa e portati poi lontano dai confini. Un esodo che evidentemente è destinato a continuare e noi continueremo a raccontarvi cosa sta accadendo in questa parte d'Europa.























