Della Crimea, si potrà discutere ma solo quando la controffensiva ci avrà portato al successo e saremo ai confini amministrativi della penisola. Ad aprire alla trattativa diplomatica con la Russia sul futuro della Crimea occupata dai russi dal 2014, è il vice capo dell'ufficio del Presidente Ucraino Andrii Sybiha, che aggiunge come Kiev non esclude la possibilità di liberare la penisola con mezzi militari con il proprio esercito. Proprio ieri, il consigliere di Zelensky, Mikhailo Podoliak, era tornato sul tema dicendo che l'Ucraina riprenderà anche la Crimea in un tempo molto breve entro 5-7 mesi, mentre per il Ministro della Difesa Reznikov, i negoziati possono esserci solo dopo il completo ritiro dei Rossi dai territori occupati. Nel frattempo, l'ennesimo incontro tra Putin e il Presidente bielorusso Lukashenko risponde alla visita di ieri di Zelensky in Polonia. Davanti a una folla di profughi ucraini, il grande amico e alleato Duda ha promesso all'Ucraina altri aiuti militari, mentre Zelensky si è detto sicuro che la Polonia, che ha già mandato 8 dei 14 caccia da combattimento promessi settimane fa aiuterà, a creare una coalizione che fornirà aerei da guerra all'Ucraina così come ha fatto con i carri armati. Parallelamente, appena arrivato a Mosca, Lukashenko, che è uno dei pochi alleati rimasti a Putin, si ha detto sicuro che Russia e Bielorussia non crolleranno e supereranno tutte le difficoltà causate dalle pressioni occidentali. La prima preoccupazione dei due leader sarà provare a sostituire le importazioni per sviluppare le industrie high-tech necessarie alla produzione di armi sofisticate.