E' stato, un lunedì particolarmente pesante, con le aperture molto in negativo per i listini europei. Poi c'è stato un parziale recupero, alla fine comunque sono tutti segni rossi. Wall Street, ha chiuso i battenti con un calo di oltre 2 punti percentuali, all'incirca il 2%, hanno perso anche le principali Borse europee, che però appunto, nel corso della mattinata erano arrivati a perdere anche 4-5 punti percentuali. Insomma tanto nervosismo, tanta volatilità, come si dice in gergo, con i prezzi delle materie prime energetiche, che ancora continuano a correre. Oggi il petrolio, ha superato momentaneamente la soglia dei 120 dollari al barile, e siamo ai massimi dal 2008. Il prezzo del gas, è assolutamente fuori controllo, siamo oltre €260 a megawattora, che questa unità di misura che abbiamo imparato a conoscere. Che vuol dire 260, vuol dire il 35% in più rispetto a 24 ore fa. Basti pensare, che a metà febbraio lo stesso prezzo era €70, negli ultimi anni ha viaggiato sempre tra i 20 €25, siamo a 250 è 10 volte tanto. Con una corsa che si è impennata, ,ovviamente purtroppo, nelle ultime due settimane a causa degli eventi bellici. E dobbiamo guardare, anche a tutto il mercato delle materie prime, perché, anche importanti metalli industriali, come il rame, il nichel da inizio anno fanno segnare aumenti del prezzo in doppia cifra. E poi c'è l'allarme, anche, per le materie prime agricole, alimentari come vedete ad esempio mais e frumento. In tutto questo la Russia, con la borsa di Mosca ancora chiusa, ovviamente, chissà fino a quando. Cerca di fare delle contro sanzioni, mette in una lista nera alcuni paesi come ad esempio, l'Italia e questo cosa vuol dire, ad esempio, che i debiti verso creditori internazionali, ad esempio, verso società estere, potranno essere ripagati solo in Rubli. Non in valuta pregiata come dollari ed euro. E guardatelo qui il Rublo, continua a crollare su tutti i principali mercati internazionali, vuol dire che è quasi carta straccia per estremizzare. 0,009 che vuol dire, vale neanche un centesimo di dollaro. A inizio anno, bastavano 72 rubi per comprare un dollaro, adesso ne servono più di 160 e soglia 200 è vicina. Infine, concludiamo con la perdita di valore, dei grandi gruppi russi quotati all'estero. Ad esempio, questa è Sberbank, la più importante banca russa, titolo quotato a Londra, guardate qui sulla destra del vostro schermo, il crollo negli ultimi giorni, valeva 15 pounds all'incirca, vale 0,04 centesimi in pratica, come segnala la Bce, è a un passo dal fallimento la sezione europea di Sberbank. Che appunto, solo un esempio di come stanno andando le società russe quotate all'estero, visto che la Borsa di Mosca è chiusa.























