Sì Stefania. Le parole di Lavrov sicuramente non sono una pietra tombale sui negoziati perché i negoziati continuano. Ma certamente diciamo che le perplessità che si addensavano sulla possibilità che queste trattative tra la delegazione russa e ucraina, che sono in corso ormai da 15 giorni, potessero giungere a un qualche risultato stanno diventando sempre minori, insomma. Anche perché quanto trapela dall'interno dei negoziati è quello di una fase sostanzialmente di stallo. In più c'è da aggiungere appunto che il Ministro degli Esteri Lavrov, fra i tanti interventi che si accavallano nel giorno, perché anche se si ha silenzio riguardo ai negoziati poi dopo ci sono molti commenti da parte dei leader politici e dei rappresentanti diplomatici, tra cui appunto Sergej Lavrov, il quale ha detto: "Noi vorremmo anche riuscire a concludere qualcosa ma la colpa è dell'Ucraina che cambia continuamente posizione". Dopodiché ha aggiunto un'altra considerazione molto velenosa. Ha detto: " I rallentamenti sono provocati probabilmente dagli Stati Uniti i quali incoraggiano Zelensky a presentarsi con la maglietta kaki ai Parlamenti a fare dei discorsi con una fortissima componente emotiva e a legittimare eventualmente l'intervento della NATO o comunque un intervento maggiore e un maggiore coinvolgimento da parte dell'Occidente". C'è da aggiungere poi una frecciata alla Polonia. Sapete la Polonia è la prima linea, se vogliamo, da un punto di vista politico e non solo, è proprio il vero confine orientale dell'alleanza della NATO, offre un lungo fianco appunto alla Russia e in parte all'Ucraina, e non a caso è qui che si trovano.. passano.. sono passati 3.850.000 rifugiati in fuga dal conflitto, ebbene la Polonia ha espulso 45 diplomatici russi e Lavrov ha detto: "Noi daremo una risposta molto dura su questo fronte". Ma ha detto: "Mi voglio rivolgere ai colleghi polacchi. Voi avete invocato più spesso, e queste sono le parole del Presidente Duda, avete invocato un intervento della NATO di peacekeeping. Ma che cosa state pensando?". Testuali parole. Dice: "Vi rendete conto che nel caso entreremmo a contatto con le forze russe che è esattamente quello che vorreste evitare?". Insomma questo per far capire che, esattamente, la Russia non sembra essere disposta a una soluzione, almeno nell'immediato, da un punto di vista negoziale. C'è da aggiungere poi che Vladimir Putin è intervenuto direttamente e ha, come dire, rilanciato l'offensiva nei confronti dell'Occidente attraverso delle iniziative di tipo economico. Una di queste, che ha provocato già l'innalzamento del prezzo del gas del 25%, è stato quello di chiedere i pagamenti solamente in rubli e non più in valuta di Paesi ostili come appunto i dollari e l'euro che poi era la valuta che era stata utilizzata fino ad ora per questo tipo di transazioni. Una scelta che può lasciare anche perplessi ma che per ora ha avuto appunto queste conseguenze. Allora io vi lascio proprio con le parole di Vladimir Putin.