Il giorno della Pasqua ortodossa non ferma le bombe e la violenza in Ucraina. Il terzo mese di guerra inizia come sempre con il suono degli allarmi aerei in tutte le regioni, soprattutto a est e a sud e con nuovi, pesanti attacchi nel Donbass, dove sono stati uccisi altri due bambini. Immagini di terrore che stridono con quelle di un Putin imperturbabile, con una candela rossa in mano alla messa di mezzanotte. Non mancano gli incessanti appelli alla tregua, l'ONU chiede il cessate il fuoco immediato a Mariupol, per evacuare i civili dalla città dopo che per l'ennesima volta il corridoio umanitario è fallito. Un nuovo tentativo è previsto lunedì, Kiev avverte la popolazione di stare attenta contro il rischio che venga organizzato un corridoio parallelo che porti in territori russi. E dai piani di evacuazione al momento restano tagliati fuori i civili, centinaia tra cui molte donne e bambini, bloccati all'interno dell'acciaieria di Azovstal. I russi continuano a colpire con bombardamenti aerei e con fuoco di artiglieria, l'impianto siderurgico di Mariupol, dove sono asserragliati anche gli ultimi 2 mila resistenti della città assediata. Dopo il raid missilistico di sabato, cresce l'allarme anche nella città portuale di Odessa, che ora teme un attacco non convenzionale con armi chimiche, mentre la città ancora piange la morte della piccola Kira di soli tre mesi, uccisa insieme alla madre. I bambini restano al centro delle drammatiche cronache del conflitto. Un rapporto dell'ONU denuncia che sono almeno 180 i bambini uccisi e 286 quelli feriti dall'inizio dell'invasione. L'offensiva continua intanto anche nel Donetsk e nel Lugansk, mentre nuovi raid russi si abbattono nelle regioni di Kharkiv, nell'est dell'Ucraina al confine con la Russia.