Pronto a incontrare il segretario di Stato americano Marco Rubio, si dice il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, nonostante le indiscrezioni secondo cui proprio una telefonata tesa tra i due avrebbe comportato l'annullamento del vertice tra Trump e Putin. Ma Lavrov ha minimizzato l'interruzione dei contatti, anzi ha detto entrambi comprendiamo la necessità di una comunicazione regolare. Parliamo al telefono e siamo pronti a tenere incontri faccia a faccia quando necessario. Nell'intervista rilasciata a Ria Novosti, ha poi sottolineato che la Russia resta ferma sulla questione della sua integrità territoriale e in merito all'eventualità che i paesi occidentali decidano di trasferire i beni russi congelati all'Ucraina, ha chiarito che Mosca è pronta a rispondere a qualsiasi atto di banditismo. È evidente la necessità di qualche chiarimento, come emerge anche dalle dichiarazioni del portavoce del Cremlino Peskov, Russia e Cina non stanno effettuando test nucleari, ma se un altro paese ricomincerà a collaudare armi atomiche, assicura anche Mosca farà lo stesso. Per il momento resta in attesa, come già dichiarato da Lavrov, di spiegazioni dagli Stati Uniti dopo l'annuncio dell'amministrazione Trump sulla possibilità di riprendere i test. Intanto sul campo è drammatica la situazione nel Donbass, secondo fonti giornalistiche statunitensi, i russi sono sul punto di prendere Pokrovsk, snodo cruciale nel Donetsk, dove i militari ucraini sarebbero quasi circondati dalle truppe di Mosca. E nel resto del paese ancora si cerca di ripristinare illuminazione e riscaldamento dopo i pesanti attacchi lanciati da Mosca contro le infrastrutture energetiche del paese. Problemi simili anche al di là del confine, dopo che Kiev ha lanciato droni contro strutture russe, al freddo e al buio, circa 20000 persone. .























