Guerra in Ucraina, le sanzioni alla Russia

Grande disponibilità Italiana a procedere verso, appunto, lo stop a Swift quindi l'accesso al sistema bancario da impedire al sistema delle Banche Russe, nella nota di Palazzo Chigi però si fa riferimento a un orizzonte che se sarà percorso, sarà percorso insieme. Italia più tutti gli altri partner Europei. Diciamo non è una solo una sfumatura forse. No adesso in Europa nessuno vuole rimanere l'ultimo col cerino in mano e essere quello accusato di non voler sbattere fuori la Russia dal meccanismo Swift. Ultima è l'Ungheria probabilmente, ma vedremo, non è una questione che arriva subito perché sappiamo che, pare, sia una questione di giorni, come dicono i funzionari anche alle Banche Centrali. Quello che è certo che rende bene l'idea del paradosso che stiamo vivendo, Fabio, questa questione anche di oggi sullo Swift, perché da una parte noi abbiamo, cito un po' a caso, Ursola von der Leyen che dice "vogliamo colpire al cuore l'Economia Russa". Abbiamo il Ministro francese Le Maire che dice "vogliamo prosciugare il finanziamento dell'Economia Russa". Abbiamo sentito ieri anche nel nostro Parlamento "mettere in ginocchio l'Economia Russa". Ebbene l'Economia Russa è in gran parte e gas e petrolio e in gran parte glieli compriamo noi. Quindi uno potrebbe dire se vuoi metterli in ginocchio, prosciugarli, colpirli al cuore, smetti di comprargli gas e petrolio. Ma invece sappiamo che mentre noi stiamo parlando e mentre i carri armati procedono all'interno di Kiev, i gasdotti e gli oleodotti dalla Russia all'Europa sono aperti e noi ogni giorno stiamo dando centinaia di milioni di euro a Putin comprandogli regolarmente gas e petrolio. Quindi verrebbe da dire con una mano si aiuta l'Ucraina e con l'altra si continua a comprare gas e petrolio finanziando gran parte l'Economia Russa. Siccome, evidentemente è un paradosso che stride rispetto a tutti i discorsi e agli enunciati di principio che si fanno, è chiaro che se le sanzioni non diventano più massive e non incidono lì, insomma, non sono un pasto gratis le sanzioni, ammesso che servono, per colpire Putin dobbiamo colpirci anche un po' noi sennò chiaramente servono a poco. Quindi lo Swift sarebbe già in questa direzione, perché se tu togli la Russia dallo Swift, come ha ricordato ieri il Ministro Franco non sai più come pagargli gas e petrolio e quindi un po' le due cose si tengono. Vediamo quanto ci vuole perché questa cosa della tempistica anche dello Swift che è legata anche alla tempistica dell'azione della campagna militare Russa nei confronti di Kiev ed il resto dell' Ucraina, probabilmente non sono scollegati, sono due cose che vanno in parallelo e a seconda di come va una magari si modula l'altra, ma difficilmente lo vedremo ad ore, immagino. Tra l'altro è anche interessante capire quando spesso parliamo di occidente come siano diversi gli interessi dei singoli Stati. Restando in Europa, non guardando oltre, ad esempio Germania e Italia rispetto ad altri paesi anche per lo stesso approvvigionamento di gas. Alessandro Marenzi, cosa si può permettere l'Europa cosa si possono permettere alcuni Paesi Europei, dicevamo poco fa, Italia e Germania, nel procedere sul percorso delle sanzioni e abbiamo detto è un tema generico, dipende anche dalla progressione con cui si arriva a intaccare l'economia Russa colpendo direttamente la sua Leadership. Il discorso è sempre lo stesso Fabio, cioè se tu metti sanzioni dure, sono dure anche per te. Non c'è niente da fare, finché tu non te ne accorgi è probabile che non se ne accorga nemmeno Putin. Ci sono casi appunto che appaiono paradossali: pensa, che ne so, ai Paesi Baltici o alla Polonia che confinano proprio con con la Russia, quindi sono in prima linea, quindi sono i più preoccupati e però dipendono dalla Russia per il 100%, in alcuni casi, delle forniture energetiche. Eppure sono quelli che chiedono le sanzioni più dure perché, naturalmente, è ambivalente in quel caso il conflitto di interessi tra l'economia e la sicurezza nazionale e militare. Naturalmente poi il gas lo dovremo dare noi. Nel senso che quando noi diciamo "va bene raddoppiamo il Tap, prendiamo più gas", ma non ci siamo solo noi. Se noi escludiamo la Russia dal mercato dell'energia poi dobbiamo anche rifornire con una divisione a livello continentale Europeo quei paesi che sono super esposti, ancora più di noi. Quindi attenzione a dire l'Italia da sola può diversificare, perché devi pensare anche a quegli altri. Poi prendiamo la Francia, Fabio, la Francia loro la fanno facile sul gas e sul petrolio perché tanto c'hanno il nucleare, non dipendono dal gas russo quindi Macron si fa bello perché la situazione è facile. Mica tanto perché le Banche Francesi hanno 25 miliardi di esposizione a quelle Russe, come le nostre, sono le più esposte, quindi se li cacci dallo Swift non sanno più come ripagarteli,anche volendo, questi debiti. E poi quasi tutte le principali imprese francesi hanno grandi presenze e interessi in territorio russo: hanno centinaia di migliaia di lavoratori che dipendono dalle loro imprese in Russia fuori dallo Swift non sai nemmeno più come pagare gli stipendi. Quindi tutti i paesi a vario titolo sono coinvolti, se saranno dure sanzioni saranno dure per tutti. Si sta parlando, in sottofondo Alessandro, già di migranti e della gestione dei migranti: dalla ripartizione per Stati, siamo a queste immagini, in diretta, che ci raccontano di tre giorni di guerra ma di tre giorni di fuga, anche forse qualche giorno in più no? rispetto anche all'inizio di questo conflitto e già quegli stessi paesi che ostentano nelle dichiarazioni un unità sulle misure da adottare nei confronti di Mosca, che hanno mostrato la disponibilità in questa primissima fase ad accogliere questi nuovi migranti già adesso si stanno interrogando su come poi gestire questo nuovo flusso in arrivo dall'Ucraina, magari ne torniamo a parlare tra pochissimo, resta con noi Alessandro, perché ne abbiamo già parlato in occasione di altre crisi migratorie che riguardavano. Si è un grande classico europeo: a seconda della crisi c'è una pressione da un punto diverso dell'Europa: Primavere Arabe quella stagione era mediterranea e lo è ancora quindi riguardava noi, prima era più da da est, infatti noi firmammo tranquillamente Dublino perché tanto sembrava che ci riguardasse meno. Poi abbiamo visto cosa è successo, adesso torna la fuga da est e quindi sicuramente anche gli equilibri politici cambieranno e le posizioni che vedremo, hai ragione tu, saranno paradossali se uno le confrontasse con quella anche solo di pochi mesi fa di questi paesi. Diciamo distinguo di tanti paesi che che hanno già posizioni diverse prima di questo conflitto che adesso magari realisticamente si acuiranno ancora di più.