Dopo tanti interventi da remoto del Premier ucraino Zelensky nei Parlamenti Occidentali, ad iniziare dal Parlamento Europeo, ora è stata la Presidente dell'Europarlamento di Bruxelles, a compiere il gesto più simbolico fatto a nome dell'UE. È partita, è andata a Kiev e ha incontrato il Presidente del Parlamento e i parlamentari ucraini nella capitale circondata dai tank russi. Mentre Metsola era a Kiev, i Capi delle altre due grandi istituzioni europee, Commissione e Consiglio, si sono incontrati, seppur da remoto, col Presidente cinese Xi Jinping e col Primo Ministro Li. Tema dell'incontro l'economia, ma più che altro la guerra tra Russia e Ucraina. Gli europei hanno chiesto ai cinesi di impegnarsi per favorire la pace. "La Cina non può volgere lo sguardo dalla violazione del Diritto Internazionale da parte della Russia, perché questi principi sono scritti nella Carta e sono sacri anche alla Cina." L'Europa punta sulla fortissima interdipendenza economica con la Cina e sul presunto interesse cinese che la guerra non pregiudichi gli affari reciproci. "Vorrei anche ricordarvi, che ogni giorno, l'Unione Europea e la Cina hanno scambi commerciali per un ammontare di 2 miliardi di euro." Ma Pechino insiste nel non voler entrare nella questione, rifiuta di schierarsi, di criticare Mosca e ripete di volere un mondo multipolare, dove non ci sia una egemonia. Stesso obiettivo, insomma, della Russia. L'impressione quindi è che l'enorme scambio economico tra le due potenze, non sia per ora in discussione, ma che politicamente, Bruxelles e Pechino, parlino due lingue molto diverse.