La vendetta arriva dal cielo e non si può dire non fosse attesa. All'indomani del sì di Germania e Stati Uniti all'invio dei carri armati l'Ucraina si è svegliata con allarme aerei in tutto il Paese per un nuovo massiccio attacco missilistico russo. Mosca ha lanciato circa 30 missili su diverse regioni del Paese; almeno 15 sono stati abbattuti dalla contraerea a Kiev dove ci sono udite due forti esplosioni. Nella capitale la gente è tornata a ripararsi all'interno dei rifiugi, mentre ad Odessa due strutture energetiche sono state colpite dai missili russi. Bombardamenti anche su Vinnytsia, nel centro del paese, a colpire sono stati droni iraniani e missili cruise lanciati dagli aerei. L'attacco di questa mattina si inserisce sulla scia di quelli alle infrastrutture energetiche dell'Ucraina iniziati a novembre con l'intenzione di piegare ed esasperare la popolazione civile costretta a blackout e razionamenti continui di luce e gas con temperature sotto zero. Per preparare ogni raid la Russia ci mette circa dieci giorni, ma non si può non notare come i bombardamenti di questa mattina arrivino a poche ore dall'annuncio di Biden di inviare 31 carri Abrams all'Ucraina e dal sì di Scholz per i Leopard tedeschi, che dovrebbero arrivare da diverse Nazioni, per un totale di 100 carri moderni e super efficienti che proveranno ad arrestare l'annunciata offensiva russa ad est. Del resto è di questa mattina la dichiarazione del portavoce del Cremlino Peskov che ha detto che l'invio di carri armati dell'Ucraina è un coinvolgimento diretto dell'Occidente nel conflitto e che i colloqui Putin-Zelensky sono ormai più possibili.