"Abbiamo intenzione di unirci a quello che state facendo con la Germania sul progetto per i Patriot, penso sia importante che ci uniamo, e ne ho discusso questa mattina con il Cancelliere tedesco Olaf Sholz". Le parole del Premier olandese, Mark Rutte, in visita a Washington, segnano una svolta decisiva da parte dell'Europa. Fino ad ora solo la Gran Bretagna ha preso impegni per la fornitura di armamenti pesanti all'Ucraina. Ora anche l'Olanda e la Germania. Certo, a Berlino la questione non è stata indolore e il Cancelliere Sholz ha sostituito la riluttante Christine Lambrecht con Boris Pistorius per l'invio di tanto. Insomma, l'Ucraina si ripara alla prossima offensiva russa, prevista nei prossimi sei mesi, con un armamento molto più pesante. Sul campo prosegue la battaglia per Soledar, i raid russi nel Sud - Est del Paese, mentre continuano a suscitare indignazione le immagini del compleanno di una bambina a Dnipro, quella cucina gialla dove spegne le candeline è ora una voragine sull'orrore dell'edificio residenziale distrutto nel corso di un raid russo. Il padre è tra i morti. Quel condominio dove ormai i soccorsi hanno smesso di cercare fotografando il bilancio finale a 44 morti 79 feriti, un orrore talmente immenso di cui nessuno vuole assumersene la responsabilità, neanche la Russia che incolpa l'Ucraina di aver deviato un razzo. D'altronde, ammette lo stesso Putin, quest'ultimo anno è stato difficile per la Russia, ha detto all'agenzia Ria Novosti, aggiungendo però che sono stati superati rischi improvvisi. Il Ministro difesa, Sergej Sojgu, ha però annunciato l'aumento del numero dei militari fino a un milione e mezzo di effettivi. Sul fronte diplomatico da segnare l'apprezzamento di Zelensky nei confronti di Giorgia Meloni, definita un Primo Ministro estremamente concreto che verrà presso a Kiev.