Guardano i loro figli giocare, finalmente al sicuro in un centro allestito per la prima accoglienza, qui hanno un letto, un pasto caldo e la possibilità di aspettare non lontano da casa. Sono decine le mamme che, come Oxana, hanno deciso di rimanere in Romania per non allontanarsi troppo dal marito, rimasto a combattere in Ucraina. Sono oltre 3 milioni e 600mila secondo l'UNHCR le persone che hanno lasciato finora il Paese in guerra, la maggior parte più di 2 milioni è arrivata in Polonia, oltre 500mila in Romania, 367mila in Moldavia. Molti ripartono quasi subito verso altre destinazioni europee, lasciano i loro affetti e le loro vite. Chi varca i confini dell'Ucraina a bordo di auto, in treno o a piedi racconta di viaggi lunghissimi e pericolosi. Un esodo umanitario i cui numeri sono destinati ad aumentare, sono già oltre 13 milioni gli sfollati interni, secondo la stima dell'Agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati. A scappare dalla guerra sono donne, bambini, anziani e invalidi che una volta varcato il confine trovano il sostegno di centinaia di volontari e associazioni ONG, nei loro occhi ci sono ancora le immagini delle città distrutte, nelle loro menti il suono delle sirene e la speranza di poter tornare presto a casa.