La Russia attacca via terra e anche dal cielo. Sulle città e sulle infrastrutture elettriche ucraine è arrivato nella notte il più pesante attacco missilistico da settembre a questa parte. 120 missili e 90 droni hanno danneggiato le maggiori centrali elettriche e costretto al black-out tre regioni quelle di Kiev, Donetsk e Dnipro. Proprio ieri il presidente Zelensky aveva detto che il paese è più pronto ad affrontare l'inverno degli anni scorsi grazie alla decentralizzazione della distribuzione dell'energia ma che si aspettava ancora attacchi sulle centrali, ci sono volute poche ore affinché i suoi timori diventassero realtà. Bombardamenti in serie hanno colpito la capitale Kiev con la popolazione costretta per l'ennesima volta a dormire nei rifugi sotterranei ma anche altre zone del paese, Zaporizhzhia, Odessa, Mykolaiv, Chernihiv. Ad Odessa in particolare i cittadini si sono dovuti mettere in coda per fare rifornimenti di acqua mentre i punti di ristoro e ricarica sono tornati nuovamente affollati. Missili e droni anche sulle regioni occidentali dell'Ucraina, con la Polonia costretta ad alzare in volo i propri jet da combattimento e a mobilitare tutte le forze disponibili. I missili e i droni russi lanciati in modo coordinato arrivano proprio nei giorni in cui sembravano spirare nuovi eventi diplomatici legati alla vittoria elettorale di Donald Trump, deciso a far finire la guerra nel più breve tempo possibile. Speranze diplomatiche che si sono concretizzate nella telefonata fra Scholz e Putin anche se il Cancelliere si è affrettato a spiegare come poco sia cambiato nelle opinioni del presidente russo sulla guerra aggiungendo che questa non è una buona notizia, mentre a Putin è stato ribadito che l'Occidente non intende abbandonare il sostegno all'Ucraina. Il Cremlino in effetti si è detto disponibile a dialogare con Trump ma ha tenuto ferme le stesse condizioni di sempre cioè il ritiro ucraino dalle quattro regioni annesse da Mosca e la neutralità del paese con la promessa di non aderire mai alla Nato. È evidente come la Russia, che da mesi avanza su tutta la linea del fronte, stia cercando di massimizzare i guadagni territoriali e i danni alla società civile ucraina in vista di un futuro cessate il fuoco la cui prospettiva sembra però ancora molto lontana.