Un passo non da giganti, ma comunque in avanti, che non esclude inciampi e nuovi stop, ma che comunque va nella direzione del dialogo. A distanza di oltre tre anni dai primi colloqui di pace, il palazzo presidenziale turco di Dolmabace dalle rive del Bosforo, torna a restituire al mondo immagini di russi e ucraini seduti allo stesso tavolo con i turchi guidati Ministro degli Esteri Fidan a a presenziare i colloqui. Dopo un primo tavolo americani turchi ucraini, si è nel vivo delle trattative dirette durate circa due ore tra il gruppo guidato dal consigliere di Putin Vladimir Mendinski e dal Ministro della Difesa ucraina Rustem Uvarov. Le due delegazioni hanno raggiunto un accordo per uno scambio di 1000 prigionieri per parte e hanno discusso di un possibile incontro tra i due Presidenti. Fatto questo sicuramente non secondario e neanche scontato, considerato il fatto che il Presidente russo Vladimir Putin non ha mai considerato il Presidente Volodymyr Zelensky un legittimo interlocutore. Lontano, forse troppo lontano, rimane invece il cessate il fuoco. "Abbiamo concordato che ogni parte presenterà la propria visione di un possibile cessate il fuoco nel prossimo futuro. Quindi verrà questo descritto nei dettagli". Ma se i russi si dicono soddisfatti dell'incontro e disponibili a continuare i colloqui, gli ucraini appaiono molto scettici sulle reali intenzioni dei russi e tornano a chiedere al mondo intero di fare pressioni su Mosca perché si raggiunga il cessate il fuoco. Stando a quanto affermato in conferenza stampa, i russi si sarebbero detti pronti a fermare le armi solo in cambio di un arretramento delle forze ucraine, proposta subito bollata come irricevibile. Per gli ucraini il prossimo passo può essere uno solo: l'incontro diretto tra i due leader. E mentre l'Europa minaccia sanzioni ancora più pesanti, la Turchia torna a ripetere. Continueremo a compiere ogni sforzo per rendere possibile il raggiungimento di una pace duratura tra Russia e Ucraina. .