Guerra in Ucraina, prosegue epurazione alti funzionari

Il passaggio era solo formale, e dall’esito scontato. La Rada ha infatti ratificato il licenziamento di Ivan Bakanov e Iryna Venediktova, rispettivamente Capo dei Servizi Segreti e della Procura Generale Ucraina. Si tratta di decisioni dolorose per Zelensky, soprattutto per quel che riguarda Bakanov, suo collega della società televisiva che produceva la serie “cittadino del popolo”, che ha lanciato la carriera politica dello stesso Presidente. L’accusa non è di tradimento, ma in buona sostanza di incompetenza. Per non essersi accorto che in alcuni settori degli apparati erano filorussi, una sorta di quinta colonna che avrebbe impedito la piena conoscenza delle forze in campo. Mentre per Venediktova, che indagava sui crimini di guerra commessi dai russi grava il sospetto di una sua vicinanza a Petro Poroshenko, ex Presidente ucraino e rivale di Zelensky. Non avrebbe dato il via a indagini sul suo conto, e questa decisione l’ha fatta finire nella lista degli epurati. Una lista che si allunga col passare dei giorni, mentre sono più di 600 i procedimenti penali già in corso. Una deriva che solleva più di una perplessità, almeno sulla possibilità di un’opposizione politica in Ucraina, e certamente evidenzia il rischio che l'unità nazionale, a quasi 5 mesi dall'inizio del conflitto, sia arrivata al capolinea. Gli americani, però, per bocca del Dipartimento di Stato, hanno ribadito la loro fiducia in Zelensky. La linea del fronte, intanto, è sempre a sud-est, nel Donbass, dov'è stato colpito il distretto industriale di Kramatorsk in cui sono stati bersagliati diversi stabilimenti. E dal campo i bollettini non sono confortanti: alle dichiarazioni di conquiste dei russi fanno da contrappunto le denunce di crimini di guerra da parte degli ucraini. Nel frattempo le forze armate russe hanno rivendicato l'eliminazione di almeno 200 militanti neonazisti ucraini di Pravi Sector nella regione di Zaporizhzhia e sostenuto di aver abbattuto cinque dei sei missili ucraini lanciati contro la regione di Kherson.