Irpin, sobborgo della capitale, è di nuovo in mano ucraina e le truppe russe continuano a perdere terreno nella zona di Kiev, dopo che fonti ucraine avevano comunicato una ritirata dei russi verso la Bielorussia. Presunta ritirata, che per Mosca sarebbe servita solo ad una riorganizzazione delle unità di fanteria e un avvicendamento dei plotoni, probabilmente in vista di un possibile attacco nei prossimi giorni. Ma se sul fronte di terra Mosca arretra o si ferma quasi ovunque, continua la supremazia aerea con i bombardamenti su Kiev, Zhytomyr e Kharkiv con obiettivi anche civili, mentre ad ovest del Paese, a Rivne e Lutsk, si concentra su quelli militari, tagliando i rifornimenti dell'esercito ucraino proveniente da Ovest. E mentre secondo l'Intelligence britannica, le truppe russe sono ferme su diversi fronti, continua l'avanzata su Mariupol, sia con i bombardamenti che con le truppe russe che hanno conquistato parte della città, aiutate dai plotoni di ceceni arrivati in aiuto a Mosca. Secondo il Sindaco, la città sarebbe polverizzata e da inizio invasione ci sarebbero stati 5.000 civili morti, mentre altri 160.000 sarebbero ancora intrappolati tra il fuoco incrociato dei due eserciti. In una situazione definita disperata, anche la Croce Rossa Internazionale fatica ad arrivare in città, dove per altro, non sono stati aperti corridoio umanitari per evitare provocazioni russe e spari sui percorsi di evacuazione.