L'Europa fa un passo avanti in parte spinta dallo stesso presidente ucraino Zelensky che ha passato la giornata ad organizzare la difesa e a motivare il proprio paese ma anche al telefono con i leader europei per incoraggiarli spingerli ad essere più coraggiosi nel punire la Russia per la sua aggressione e più generosi nell'aiutare l'Ucraina; quindi, in poche ore i principali paesi europei che ancora non si erano espressi, si sono dichiarati favorevoli ad escludere le banche russe dal sistema di bonifici internazionale Swift. La prima è stata proprio l'Italia seguita dall'Ungheria, sospettata per le simpatie di Orban per Putin, e poi è arrivata la svolta della Germania. In questo ruolo importante lo ha giocato il premier polacco Morawiecki che è arrivato a Berlino per incontrare il cancelliere Sholz, ma prima di farlo, ha subito definito ridicola e una barzelletta la posizione della Germania che rifiutava gli aiuti militari all'Ucraina ed era timida nel punire con sanzioni la Russia. Passa poco tempo, i due si incontrano insieme anche al premier della Lituania e poco dopo la Germania annuncia l'invio di centinaia di razzi anticarro e missili terra-aria all'Ucraina. Insieme al suo benestare all'esclusione russa dal sistema Swift. I paesi dell'est sono tradizionalmente più duri con la Russia ne temono storicamente l'aggressività e stanno giocando un ruolo di spinta nei confronti degli altri partner europei; diversi paesi nelle ultime ore hanno annunciato ulteriori invii di aiuti militari all'Ucraina, sorpresi anche per la forza della resistenza dimostrata a Kiev e in altre parti del Paese. Nel frattempo, un mercantile russo è stato fermato dai francesi nella Manica tra le proteste russe. Volevano accertarsi che non trasportasse prodotti già proibiti dalle nuove sanzioni.