La guerra non è un film e non finirà così rapidamente come vorremmo. Per noi, è un duro lavoro ogni giorno; ma non abbiamo il diritto di arrenderci e non lo faremo. Così, Volodymyr Zelensky ricorda per l'ennesima volta le difficoltà dell'Ucraina nella giornata in cui il Segretario alla Difesa americano Lloyd Austin arriva a sorpresa a Kiev per ribadire il sostegno incrollabile degli Stati Uniti alla lotta per la Libertà dell'Ucraina. Washington è di gran lunga il primo fornitore di armi a Kiev e la visita del capo del Pentagono arriva dopo settimane in cui i membri repubblicani del congresso hanno più volte messo in questione gli aiuti miliardari che servono all'Ucraina per difendersi dall'aggressione russa. Purtroppo, per gli ucraini per scardinare le difese russe nel sud e nell'est del paese, non servono solo milioni di munizioni e armi di ultima generazione; mancano anche uomini, soldati come ha ammesso qualche settimana fa il capo dell'esercito Zaluzhny parlando di una linea del fronte ormai in fase di stallo. I continui attacchi russi, in particolare intorno alla città di Adviidvka, sono stati finora respinti, ma i soldati ucraini sono circondati e l'arruolamento di nuove leve procede più lentamente di quanto richiedono le esigenze militari. Tutti i volontari sono infatti già al fronte, mentre almeno 40mila ucraini avrebbero tentato la fuga dal paese per non finire a combattere. La questione è demografica. La Russia ha 4 volte la popolazione ucraina. Dunque, può permettersi di durare più a lungo e le guerre, se non si vincono con la superiorità militare, si vincono con la superiorità umana. All'Ucraina, al momento, mancano entrambe.