La solita tenuta da militare, lo sguardo stanco, Volodymyr Zelensky, per il discorso di fine anno non poteva rinunciare a quello che ormai un marchio di fabbrica. E le sue parole sono state un appello al popolo ucraino a resistere, a opporsi all'aggressione russa. Quest'anno iniziato il 24 febbraio, senza prefazione o preludi, alle quattro" ha proseguito, " i primi missili hanno finalmente distrutto il labirinto delle illusioni. Abbiamo visto chi era chi, di cosa sono capaci amici e nemici e, soprattutto, di cosa siamo capaci noi". In questo senso, bisogna dire che i russi hanno confermato quanto detto dal numero uno di Kiev, proseguendo con la loro ostinata campagna di Raid aerei. Mosca, secondo quanto riportato da Ukrinform, ha lanciato 31 attacchi missilistici, 12 Raid aerei e oltre 70 attacchi con lanciarazzi multipli. I russi, si legge nel rapporto dell'esercito, hanno preso di mira le infrastrutture civili nelle regioni del Donbass. Sempre secondo gli ucraini sono stati respinti anche nove attacchi da parte delle forze russe in altrettanti distretti. Per ora la guerra da terra, resta comunque in una fase di congelamento, con poche conquiste da parte ucraina che stanno però logorando La tenuta sul campo da parte dell'armata. Il timore è che proprio in questa fase dell'anno Mosca decida di lanciare un'altra offensiva, ed è per questo che Kiev chiede con insistenza difese antiaeree. Sul versante Russo invece, la fine dell'anno è stata segnata dall'offensiva diplomatica di Putin nei confronti della Cina, con un doppio incontro virtuale con l'omologo Xi Jinping. In genere molto cauto, il leader di Pechino si è dimostrato molto più disponibile alla cooperazione con mosca. Che questo si traduca in un sostegno militare è tutto da vedere, ma comunque per la Russia un passo in avanti rispetto al vertice di Samarcanda, che si è risolto in un flop diplomatico.