"Cosa sarà di noi?", si chiede questo ragazzo. Nel raid che ha colpito per la seconda volta Jabalia ha perso tutto. Non è il solo, vittime, feriti, il fumo che sale dalle macerie. Quello che resta del campo profughi a nord della striscia di Gaza è poco o nulla. È quasi andato del tutto distrutto nell'attacco che avrebbe ucciso, secondo quanto riferisce Hamas, anche sette ostaggi oltre alle decine di vittime palestinesi. Attacco, per Israele, motivato dalla presenza di infrastrutture dell'organizzazione terroristica. La corsa per evacuare le famiglie rimaste, il tentativo di salvare la vita ai tanti feriti trasportandoli sui carretti trainati dagli asini verso i punti di assistenza medica più vicini, mentre si scava tra le macerie per una corsa contro il tempo. Abdel Karim Al Rayan viveva nel campo di Jabalia, nei raid ha perso 15 familiari. Una nuova atrocità, definisce l'attacco l'ONU. Per l'Organizzazione Mondiale della Sanità nella Striscia di Gaza è imminente una catastrofe sanitaria.