Trump accelera nel tentare di raggiungere un cessate il fuoco dentro Gaza di almeno 60 giorni, mentre si conferma la visita ufficiale del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu alla Casa Bianca prevista per il 6 luglio. I prossimi giorni saranno cruciali per vedere come il governo israeliano e Hamas, valuteranno la proposta americana in chiave interna. Fonti israeliane parlano di maggiore flessibilità da parte di Israele nell'accettare garanzie per assicurare che le trattative durante i primi 60 giorni portino la fine della guerra. La domanda è se queste garanzie saranno sufficienti per Hamas. In un comunicato stampa, il movimento islamico dice di star lavorando per raggiungere un accordo quadro e avviare un ciclo di negoziati che portino al ritiro dell'esercito israeliano da Gaza e l'entrata di aiuti umanitari. Il ministro della sicurezza nazionale israeliano e falco di Governo Ben Gvir annuncia la sua contrarietà all'accordo. Netanyahu usa parole incendiarie per sottolineare che non permetterà a Hamas di sopravvivere a questa guerra, di simili toni le parole del ministro della Difesa Israel Katz. Le opposizioni invece offrono i propri voti alla coalizione, qualora un cessate il fuoco rischi di far saltare la coalizione di Governo. Il ministro degli Esteri Gideon Sahar, sottolinea come questa sia un'occasione unica per riportare a casa gli ostaggi. Il ministro della Giustizia Yariv Levin aggiunge, questo è il momento perfetto per portare a termine l'annessione dei territori occupati in Cisgiordania, mentre vanno avanti le demolizioni nei campi profughi del nord-est della Cisgiordania palestinese. Oltre 100 le case demolite nelle ultime ore nel campo di Tulkarem. Oltre 1000 le abitazioni distrutte negli ultimi mesi, nell'area tra Jenin e Tulkarem. .























