I dispositivi di sicurezza erano al massimo, con un imponente spiegamento di forze dell’ordine, ma non ci sono state né manifestazioni né contestazioni fuori della sinagoga di Milano dove la comunità ebraica ha organizzato un evento per la commemorazione del 7 ottobre. Una tragedia che ha segnato nel profondo tutti gli ebrei e non solo, come è stato sottolineato dalla partecipazione di tutte le massime autorità: dal Presidente del Senato Ignazio La Russa al Presidente della Regione Attilio Fontana, fino al sindaco Giuseppe Sala. Tutti uniti, al di là dell’appartenenza politica, nel dimostrare la vicinanza della città alla comunità ebraica. Tra i partecipanti il nome che ha suscitato un lungo appaluso ogni volta che è stata nominata, la Senatrice a vita Liliana Segre, bersaglio di slogan antisemiti nel corso della manifestazione di Roma, e che con la sua presenza ha voluto dare l’ennesima prova della sua determinazione nel combattere le discriminazioni. L’incubo della riemersione dell’antisemitismo, però, è tornato sovente nelle parole dei relatori. E se il rabbino capo di Milano, Alfonso Arbib, ha sottolineato come forse non li si è voluti vedere, e che i primi segnali forse si sarebbero dovuti intercettare prima, la condanna unanime al riaffiorare di sentimenti antiebraici, spesso camuffati da antisionismo di facciata, è stato unanime. Dal sindaco Sala, che ha ricordato la medaglia d’oro della Resistenza per la lotta antifascista di Milano, fino a Giuliano Ferrara che ha puntato il dito contro il terrorismo spietato di Hamas e la cultura dell’odio. Un odio che, però, può essere sconfitto, come ha affermato il presidnete della Comunità ebraica milanese, Walker Meghnagi, che si è detto ottimista. "Centinaia di messaggi di WhatsApp, di mail, di telefonate di gente solidale, la maggioranza è con noi. La minoranza non è con noi, ma la maggioranza è con noi".