"Continuare ad avanzare a Gaza, indipendentemente da qualsiasi negoziato". Questo l'ordine del Ministro della Difesa israeliano Israel Katz dato agli uomini del suo esercito, seguito da un ultimatum ad Hamas: rilasci gli ostaggi o verrà annientato. Minacce, quelle di Katz, che arrivano dopo la controproposta avanzata dal movimento islamista palestinese all'offerta di tregua statunitense, considerata "inaccettabile" sia dal governo di Benjamin Netanyahu che dall'inviato speciale della Casa Bianca per il Medio Oriente, Steve Witkoff. Hamas propone più tempo per dilazionare la liberazione di 28 ostaggi israeliani, di cui 10 ancora in vita, chiede garanzia all'amministrazione Trump che la tregua temporanea di 60 giorni diventi permanente e secondo indiscrezione del Times of Israel, spingerebbe per un cessate il fuoco di sette anni. Richieste considerate minime dalla fazione islamista, che si dice delusa dalla posizione di Witkoff, considerata ingiusta e pro Israele. Nonostante l'ennesimo tentativo negoziale sembri naufragare, Egitto e Qatar fanno sapere che la mediazione continua per provare ad accorciare le distanze tra le parti. Intanto, secondo Al Jazeera, le forze di difesa israeliane avrebbero attaccato un centro di distribuzione umanitario appartenente alla Gaza Humanitarian Foundation a Rafah, nel Sud della Striscia, causando la morte di oltre 30 persone. Mentre Hamas punta il dito contro la società svizzera sostenuta dagli Stati Uniti, imposta da Israele per gestire da sola la distribuzione degli aiuti umanitari nell'enclave palestinese, definendo i centri delle "trappole mortali", la fondazione respinge le accuse, specificando che non si sono verificati incidenti. .























