L'accordo tra Israele ed Hamas potrebbe essere questione di giorni. Mentre a Doha si intensificano i colloqui con la mediazione di Stati Uniti, Egitto e Qatar per raggiungere una tregua all'interno della striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi, il presidente americano uscente Joe Biden in un colloquio telefonico con Benjamin Netanyahu ha ribadito al primo ministro israeliano la necessità di un cessate il fuoco immediato. Si va verso un accordo in tre fasi con la liberazione di parte degli ostaggi, la scarcerazione di migliaia di detenuti palestinesi, tra cui 200 condannati all'ergastolo, e il progressivo ritiro dell'esercito israeliano dalla striscia di Gaza. Nonostante ci siano ancora diversi nodi da sciogliere potrebbe esserci una svolta entro il 20 gennaio, giorno dell'insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump che vuole iniziare il mandato con un accordo sull'enclave palestinese. Intanto a Riyad in Arabia Saudita si è tenuto un vertice tra numerosi rappresentanti stranieri dei paesi arabi e dell'Unione Europea per discutere del futuro della Siria dopo la caduta del regime di Bashar- al-Assad avvenuta per mano dei ribelli islamisti di Hayat Tahrir al-Sham lo scorso 8 dicembre. L'alto rappresentante dell'UE per la politica estera Kaja Kallas ha sottolineato la possibilità di alleggerire le sanzioni internazionali sul paese, imposte a suo tempo contro l'ormai defunto regime siriano, se la nuova amministrazione guidata da Abu Mohammad al-Jolani garantirà una transizione politica democratica e manterrà le promesse di integrazione e pace.