Un'intesa di base, con due punti chiari: una tregua di 35 giorni, lo stop dei raid israeliani e al tempo stesso il rilascio degli ostaggi, forse in tre o quattro fasi, in cambio dell'ingresso di maggiore aiuti umanitari. L'accordo potrebbe essere ufficializzato a breve e sarebbe una boccata di ossigeno. Non è ancora chiuso ma Mossad e CIA sono in prima fila. Nel frattempo, dopo aver devastato il nord del centro della Striscia, adesso "le spade di acciaio", questo è il nome dell'operazione militare di Israele contro Gaza, sono puntate a sud della Striscia. Khan Yunis, che all'inizio della guerra era una sorta di luogo sicuro, è ormai terreno di scontro tra i miliziani di Hamas e i soldati di Zahal. La battaglia però non si combatte solo nel feroce corpo a corpo, ma anche con raid aerei che secondo Hamas hanno mietuto vittime, soprattutto civili. Gaza resta il punto nodale dell'intenso lavoro diplomatico da parte della comunità internazionale per disinnescare la crisi. Il negoziatore di Mosca per il Medio Oriente, Mikhail Bogdanov, ha infatti incontrato una delegazione Houthi per discutere della questione. E quel che è stato fatto emergere dal meeting è un messaggio piuttosto ambiguo: "Bisogna aumentare la pressione su Stati Uniti e Israele per porre fine alla guerra di Gaza". Una pressione che significa anche, se non soprattutto, la sostanziale paralisi del commercio che passa di fronte al Golfo di Aden. Una strategia efficace, certo, ma che potrebbe avere delle ricadute nelle relazioni tra Iran e Cina. Secondo indiscrezioni, fatte trapelare ad arte, infatti sembra che Pechino abbia fatto pressione sulla Repubblica Islamica affinché gli Houthi, che fanno parte dell'asse di resistenza, alleanza sciita internazionale sostenuta da Teheran, cessino gli attacchi in quel tratto di mare. Non è chiaro che tipo di pressione sia stata fatta, ma è però evidente che la Cina potrebbe essere gravemente danneggiata se si arrivasse alla paralisi dei traffici. Perché, se come sembra, i cargo cinesi hanno garantito una sorta di immunità degli attacchi Houthi, è anche vero che non possono fare fronte alle esigenze del commercio globale che transita in quel braccio di mare.