Iniziamo da questo ultimo incontro a cui facevi riferimento che è venuto in Cina dove si stanno riunendo i paesi confinanti con l'Afghanistan per fare un po' il punto della situazione dopo diversi mesi dalla presa del potere dei talebani. È stata ovviamente un'occasione anche di confronto sul Ucraina. I due paesi, Mosca e Pechino, hanno mostrato una grande unità di intenti e hanno detto Lavrov e il suo omologo Wang, i due Ministri degli Esteri, che per quel che riguarda l'Ucraina, Russia e Cina parlano con una sola voce e hanno biasimato l'occidente per le sanzioni a carico di Mosca. Insomma, si erano diffuse voci su una certa freddezza della Cina rispetto alla Russia dopo l'attacco all'Ucraina, bè queste voci vengono smentite da queste dichiarazioni. Per quel che riguarda invece il confronto che c'è stato ieri a Istanbul, rispetto a come sia andato, ci sono voci contraddittorie e piuttosto contrastanti un po' di tutti gli attori in campo, a cominciare da Zelensky che ha detto di non fidarsi della Russia, delle azioni di Mosca tanto che è percepibile che quanto detto dal Cremlino o comunque dai negoziatori nella giornata di ieri, che si sarebbe allentata la pressione su alcune città come Kiev, insomma queste queste dichiarazioni sono state smentite alla prova dei fatti perché le cose sul campo, e ce l'hanno raccontato bene i nostri inviati, non stanno andando avanti così. E poi hanno parlato anche i negoziatori, anche qui abbastanza contrastanti le voci n merito a quello che è successo. La Russia sembra piuttosto tiepida rispetto all'esito del confronto. Medinsky, che è il capo negoziatore, ad esempio ha detto che la posizione sulla Crimea sul Dombas della Russia non cambia e sullo status della Crimea non ci sarà alcuna trattativa. Si era parlato di consultazioni fino a un massimo di 15 anni per capire quale potesse essere lo status per l'appunto della Crimea. Più positivi invece i negoziatori dell'Ucraina che hanno parlato di un confronto che gli fa pensare che ci siano prospettive incentrate sull'ottimismo ma non solo, hanno parlato, e faccio riferimento a Podolyak, ha parlato anche di questo cappello, di questa serie di paesi che dovrebbero garantire la sicurezza dell'Ucraina una volta siglato un trattato di pace. Ha fatto riferimento anche al nostro paese, anche all'Italia.