Giorno 81, che si caratterizza per delle immagini che sono arrivate dall'acciaieria Azovstal diffuse dai media ucraini in cui l'accusa è ben evidente, quella di usare per la prima volta su quella acciaieria armi al fosforo, che sono vietate da tutte le convenzioni internazionali, dalla Convenzione di Ginevra. Lì, lo ricordiamo, ci sono mille soldati del Battaglione Azov e il capo dei negoziatori russi al tavolo dei negoziati quando ci sono stati, ormai è un po' che non si siedono le due parti al tavolo dei negoziati, oggi però non ha dato speranza ai soldati, ha detto sono criminali di guerra, non c'è speranza che noi li evacueremo in pace, hanno ucciso per otto anni. Questa è la tesi del Cremlino, diffusa anche poi da media tutti questi anni hanno ucciso per otto anni i russi in Donbass, e loro parlano addirittura di genocidio. Dunque, è una chiusura netta, mentre il Governo ucraino sta provando a trattare quantomeno per i feriti, sono seicento i feriti di questi mille soldati, ormai mille soldati che hanno perso la speranza, soprattutto quelli che stanno combattendo, di uscire vivi da lì, per 38 feriti però insieme ai medici si sta ancora trattando, si potrebbe creare un corridoio umanitario nel loro caso. Dunque, c'è da una parte la situazione di Mariupol che è mediaticamente molto attraente, riesce a fare titolo però la situazione è molto grave in Ucraina soprattutto nell'Ucraina dell'est, in Donbass è lì dove si combatte più pesantemente, dove i russi stanno bombardando ormai da settimane, a tamburo battente città, anche molto grandi, come Severodonetsk, Kramatorsk città da centinaia di migliaia di abitanti ormai quasi svuotate. Severodonetsk ha un decimo degli abitanti e non riescono ad evacuare, non hanno il gas, condizioni estreme. Lì l'Esercito ucraino è in difficoltà, avrebbe bisogno, e lo stanno chiedendo, dell'artiglieria pesante che dovrebbe arrivare dai paesi della Nato. Avanza invece a nord di Kharkiv, ha più o meno spinto i russi quasi fino al confine, dopodiché i battaglioni che si sono ritirati non se ne sono andati ma vengono dispiegati nuovamente in Donbass per aumentare la potenza di fuoco. Infine, sempre oggi, sono arrivati dei missili da tutt'altra parte dell'Ucraina, 1200 km di distanza, nella regione di Leopoli, hanno colpito, quattro missili balistici, un'istallazione militare che è andata completamente distrutta. Questi lanci si sono via via rarefatti nelle settimane, all'inizio erano molto intensi, oggi sono tornati a colpire, in questo caso Leopoli.























