Immediato cessate il fuoco, scambio dei prigionieri ed avvio dei colloqui di pace. Tre i punti cruciali da cui parte l'appello dei 51 premi Nobel che hanno aderito all'iniziativa del collega Dmitry Muratov direttore della Novaja Gazeta che ha pubblicato il documento rivolto a Russia, Ucraina, al Papa, al Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli, al Dalai Lama, all'ONU, al Parlamento Europeo, al Consiglio d'Europa e ai rappresentanti dell'Islam e dell'Ebraismo. Durante questa guerra si legge i bilanci della Difesa mondiale sono cresciuti così tanto da essere paragonabili alle risorse sufficienti a rallentare il cambiamento climatico globale. Uccidendosi a vicenda, le persone uccidono contemporaneamente il pianeta, la denuncia dei Nobel. Un'iniziativa di grande impatto ma il cui esito però è tutto da valutare, considerando la situazione sul campo dove regna l'incertezza. E tra le tante che gravano anche quella sulla salute mentale del presidente americano Joe Biden che nel corso del Summit NATO a Washington ha chiamato Putin il presidente ucraino Zelensky. Episodio imbarazzante che però il numero 1 di Kiev ha minimizzato. Possiamo dimenticare qualche errore ha detto penso che gli Stati Uniti abbiano dato molto sostegno agli ucraini. Intanto si cerca di evitare l'escalation per questo su iniziativa russa si è tenuto un altro colloquio telefonico tra il segretario di Stato alla Difesa Lloyd Austin e l' omologo russo Andrej Rėmovič Belousov in cui si è solo ribadita la necessità di mantenere aperto un canale di emergenza. Mosca però ha anche fatto sapere di aver accolto con rabbia la notizia che gli Stati Uniti piazzeranno nuovi missili a lunga gittata in Germania. Si tratta di una classica azione a falsa bandiera di una nuova pericolosissima escalation ha tuonato il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov che poi ha forzato il concetto: la Russia ha abbastanza potenziale per rispondere al dispiegamento in Europa dei missili a lungo raggio americani e potenziali obiettivi sarebbero le capitali europee.