"Grazie Vladimir Vladimirovic" Alexander Lukashenko usa toni confidenziali, da vecchio amico di Putin e riceve la comunicazione che la Bielorussia ospiterà armi nucleari russe a partite dal 7 e 8 luglio quando saranno consegnate le strutture per lo stoccaggio degli armamenti. E' l'ennesimo segnale di un'escalation preoccupante in un momento in cui il conflitto russo-ucraino è entrato in una delle fasi più delicate. La controffensiva di Kiev è scattata al di là degli annunci e delle smentite puramente tattiche di entrambe le parti. Zelensky nel suo messaggio quotidiano loda gli sforzi delle truppe che starebbero attaccando e facendo progressi nel Donietsk ma non pronuncia la parola controffensiva. Mentre Mosca replica sostenendo che i soldati della Federazione hanno respinto le manovre ucraine a Zaporizhzhia, difficile quindi capire allo stato attuale l'esito di questa operazione che secondo molti analisti deciderà il futuro del conflitto. Certo è che l'area allagata dal crollo della diga rende più difficile le operazioni militari russe e l'offensiva su Zaporizhzhia conferma come quella direttrice che porta alla Crimea sia il fulcro della controffensiva. Però, nonostante l'allagamento sia un vantaggio per Kiev, i servizi di Intelligence ucraini hanno divulgato un audio intercettato in cui si confermerebbe la responsabilità di Mosca. A parziale conferma c'è anche l'Istituto di Sismologia norvegese che ha rilevato un' esplosione proveniente dalla Regione della diga ucraina di Kakhovka, prima del momento del crollo. La diga insomma non sarebbe crollata per i bombardamenti ma per una singola esplosione. Del resto anche l'Unione Europea ha chiesto di fare luce sulla vicenda e il Commissario per i Diritti Umani Guy Rynders ha chiesto che l'indagine passi alla Corte Penale Internazionale.