Il problema dei profughi che scappano dall'Ucraina è l'emergenza per eccellenza che l'Europa deve affrontare in conseguenza dell' invasione russa. A tutti coloro che sono scappati è stato automaticamente riconosciuto lo status di rifugiato che dà diritto alla libera circolazione nei paesi europei, all'assistenza sanitaria, al diritto di istruzione a quello di cercare un lavoro. I Ministri dell'Unione Europea si sono visti per vedere come garantire che questi diritti siano in effetti goduti. Il primo problema è quello del numero dei profughi. "Attualmente sono circa due milioni e mezzo i bambini che sono sfollati in Ucraina e un milione e mezzo che sono arrivati nei paesi europei. Mentre per quanto riguarda gli adulti ci sono circa sei milioni sfollati in Ucraina e circa due milioni e mezzo arrivati nei paesi europei". L'entità del flusso di profughi non ha precedenti nella recente storia europea, ma fanno notare a Bruxelles, l'organizzazione e la solidarietà di tutti i paesi nei confronti di chi scappa da questa guerra stanno facendo sì che per ora la situazione sia gestibile. Perché i problemi non sorgano l'Europa e i singoli paesi stanno valutando contributi economici diretti ai rifugiati ed aiuti ai paesi che stanno facendo il maggiore sforzo di accoglienza: Polonia, Romania, Ungheria, Slovacchia e Moldova. Qui, in particolare, stazionano 100mila persone che saranno ridistribuiti altrove, per sollevare il piccolo paese dal grosso afflusso di rifugiati. Non vi saranno però quote e ricollocamenti gestiti dai Governi, proprio perché tutti i profughi hanno piena libertà di scegliere dove vogliono andare. Verranno però sollecitati a non rimanere tutti nei paesi di confine all'Ucraina e a spostarsi anche più ad ovest. L'Europa ha anche stabilito una registrazione digitale di tutti e l'utilizzazione di un sistema informatico dell'Europol per monitorare eventuali infiltrazioni di elementi pericolosi e minacce terroristiche.