Ora il nemico è nuovamente il "generale inverno": un tempo, nella Seconda Guerra Mondiale, prezioso alleato degli ucraini di fronte all'avanzata nazista, adesso sta piegando il paese grazie alla cinica strategia di Mosca che ha sottoposto l'intero paese ad un diluvio di fuoco. E, oltre alle vittime civili, nel conto ci sono da mettere anche i danni alle infrastrutture energetiche con numerosi blackout che stanno infliggendo sofferenza alla popolazione. Le squadre per le riparazioni operano dove le condizioni di sicurezza lo permettono e ampie porzioni del Paese sono dunque sottoposte ad un continuo martellamento da parte di Mosca. L'esercito Russo ha lanciato contro l'Ucraina 59 tra missili di diverso tipo e droni. La difesa di Kiev ha abbattuto 18 missili, 8 velivoli senza pilota. Particolarmente colpite le regioni di Kharkiv, Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia e Khmelnytsky. Mosca ha rivendicato di aver utilizzato missili a lunga gittata, lanciati dal mare e da aerei, compresi i kinzhal. I bombardamenti hanno anche causato nuovi danni alle reti elettriche nelle regioni di Donetsk, Kharkiv e Kherson. Kiev, però, nonostante le difficoltà, ha risposto con un lancio massiccio di missili e, nelle ultime 24 ore, sono oltre 100 i proiettili di artiglieria piovuto oltre confine nella regione russa di Belgorod. C'è poi da notare che, nonostante non ci siano state né vittime e né danni, nei giorni scorsi è stato lanciato un invito all'evacuazione, al primo trasferimento di civili in zone più sicure: 300, non tanti apparentemente, ma è l'evacuazione più significativa in territorio russo, il segnale che la guerra continua sempre più accanita anche nei momenti in cui sembra che il fronte sia immobile.