Una fiammata uno stallo poi il ripiegamento. Dovendo riassumere sono queste le tre tappe in cui si è articolata la guerra in Ucraina. Quando, il 24 febbraio Vladimir Putin annuncia l'inizio delle operazioni speciali e le truppe russe invadono il Paese, sembra che il conflitto si possa concludere molto in fretta I bombardamenti sulla capitale, la conquista all'aeroporto di Hostomel, la la caduta dei sobborghi di Bucia e Irpin appaiono come segnali di un crollo prossimo. I passaggi successivi con la conquista della centrale fantasma di Chernobil e di Pripiat e poi della centrale di Zaporizhia, sono le basi di un consolidamento e mentre le truppe russe dilagano in direzione del Donbass, non pochi pensano che Kiev resti solo l'opzione di una resa. Ma così non è la resistenza Ucraina è molto più ostica di quel che si pensava, gli aiuti dell' Occidente sono decisivi. Il 18 aprile scattata l'offensiva russa nell'Est dopo essersi assicurata Mariupol e Kherson a Sud. Il 16 maggio gli ultimi combattenti dell' Azovstal consegnano le armi, segue la caduta dopo una lunga resistenza, di Severodonetsk e Lisichansk. C'è però qualcosa che non quadra. Sì certo i russi avanzano ma lentamente troppo. C'è chi vi riconosce la classica strategia sovietica dell'incedere pesante ma inarrestabile, chi invece osserva come la straordinaria potenza di fuoco programmata da Mosca ancora non si sia dispiegata. "Forse, si inizia mormorare, era solo teorica e l'embargo alla fine ha fiaccato la capacità produttiva russa. Certo è che dopo aver temuto il collasso dell'intera Ucraina, come si pensava all'inizio delle ostilità, ora Mosca dichiara che l'obiettivo era solo il Donbass. Difficile capire se fosse davvero solo questo fin dall'inizio poi dopo aver messo a segno la conquista di queste ultime città l'Armata annuncia una pausa strategica. Sul punto gli analisti non sono concordi, l'estate, storicamente non è mai stata una stagione favorevole ai russi, i quali avrebbero atteso l'inverno per lanciare l'offensiva finale anche qui da vedere. Il 6 settembre però i russi sono costretti a ritirarsi a seguito di un improvvisa e violenta controffensiva ucraina. La bandiera giallo celeste ora sventola su che Kherson a Sud e Izum Kharkiv nel Donbass. La storia di questa guerra insomma è ancora tutta da scrivere come un romanzo russo, potrebbe essere molto lunga.























