La Russia minaccia e fa capire che guarda con grande attenzione le mosse degli europei, questi per ora esitano, in particolare sulla fornitura dei tank da combattimento tedesco Leopard a Kiev. Il Cancelliere Scholz non ancora deciso cosa fare, prende tempo, ha paura di provocare una pericolosa escalation e non vuole che la Germania faccia da testa d'ariete rispetto al resto d'Europa. Il capo della diplomazia Europea Borrell ha dichiarato, nelle ultime ore, che Berlino ha comunque deciso di non opporsi all'invio dei Leopard in possesso di altri Stati come ha annunciato di voler fare la Polonia, pronta mandarne 14 all'Ucraina. Da Kiev però rispondono di aver bisogno di centinaia di carri non di dieci o venti. D'altra parte, da Mosca arrivano parole poco incoraggianti, il Ministro degli Esteri Lavrov ha detto che la guerra tra Russia e Occidente non è più solo ibrida ma quasi reale. Intanto si sono riuniti qui a Bruxelles i Ministri degli Esteri dei Paesi UE che si sono accordati sul minimo possibile, una fornitura di 500 milioni di euro in armi a Kiev. Invece per quanto riguarda i tank da combattimento Leopard, il Ministro degli Esteri Tajani ha detto che la questione non riguarda Roma. "É una questione che poi dovranno affrontare bilateralmente i Paesi interessati, l'Italia non era interessata da questo intervento, noi abbiamo, ripeto, avuto il voto del Parlamento che autorizza il Governo ad inviare strumenti militari fino alla fine di quest'anno. Fermo restando che l'obiettivo principale è quello di raggiungere la pace." La pace al momento però sembra lontana, ma le esitazioni tedesche e i distinguo di altri Stati come l'Ungheria mostrano che per ora Kiev, per resistere efficacemente ai russi, può realmente contare più che altro, solo, sull'imponente aiuto militare degli Stati Uniti.