Un'ora fa è arrivato l'ultimo treno, l'ultimo Allegro da San Pietroburgo a Helsinki. Il servizio è interrotto a tempo indeterminato perché, per le per le sanzioni e perché si ritiene che non ci siano più le condizioni per viaggiare. Vedete è rosso, è proprio sospeso il servizio. La sensazione delle persone che arrivavano, erano persone in fuga. È una sensazione analoga a quella che si prova a vedere le persone nelle frontiere, come può essere la frontiera rumena, le persone ucraine che scappano dalla guerra, persone che ci hanno raccontato di aver deciso di lasciare la Russia perché ritenevano la situazione insostenibile, insostenibile perché impossibilitate a vivere la loro vita così come era in precedenza e magari anche a portare avanti il loro lavoro. Abbiamo parlato con architetti, con designer, con persone principalmente con intellettuali che hanno deciso di scappare perché in disaccordo con questa guerra. E' questo che accomuna tutte le persone che abbiamo incontrato e che oggi si trovavano in questo treno esaurito, persone con i propri figli, con i propri animali, con grandi valigie. Qualcuno che ci ha detto che non sapeva che cosa avrebbe fatto ma che questa, quella di prendere quest'ultimo Allegro era l'ultimo treno, l'ultima possibilità per incominciare una nuova vita. La sensazione qui in Finlandia è che ci sia anche il timore di un'aggressione da parte della Russia e si discute molto riguardo alla possibile annessione alla Nato, un tema sulla quale la politica qui spinge molto. E' tutto da Helsinki, a voi.