Il rumore delle sirene antiraid e una scritta che campeggia su un'immagine di distruzione, i crimini di guerra della Russia, al di là del male anche durante la guerra. Il racconto del conflitto in Ucraina diventa anche un archivio on-line, realizzato da Kiev, per documentare i crimini commessi dall'Esercito russo in un conflitto che, oltre che sul campo, si combatte come sempre, ma questa volta forse di più, anche attraverso la comunicazione o la propaganda. L'archivio va on-line mentre Mosca accusa il servizio video YouTube, di proprietà del gigante americano Google, di aver bloccato l'account del canale della Camera Bassa del Parlamento russo, Duma TV, impedendo, fa sapere l'ente regolatore di media russi, il libero flusso di informazioni e promettendo ritorsioni. "Secondo me, le Autorità russe cercano uno scenario come quello cinese per l'uso di internet in modo tale che le persone possano avere accesso solo ad alcune fonti create dalla propaganda." Una guerra anche di comunicazione dunque, in cui il Ministro degli Esteri ucraino Kuleba, via Twitter ovviamente, a dare l'annuncio della creazione dell'archivio sui crimini russi diviso in sezioni e che si apre con i numeri del conflitto, che Kiev documenta con testimonianze di civili ma anche Media. 1563 morti tra cui 167 bambini, 4820 crimini di guerra, 6800 edifici distrutti. Poi ci sono i volti e le istantanee del conflitto, quelli di coloro che vengono chiamati gli eroi o di chi da supporto e le immagini da Bucha a Kramatorsk. E c'è anche una domanda, che le vittime stesse sembrano rivolgere a chi legge, hai il coraggio di sentire il suono delle sirene, senti almeno 1% della disperazione che gli ucraini provano, ogni giorno, quando sentono questo suono. Questa è la guerra, ma la guerra si fa con i soldi allora l'archivio on-line prevede anche una sezione riservata alle donazioni con tanto di IBAN per supportare le Forze Armate ucraine.