"Siamo in pieno inverno e l'obiettivo dei russi è sempre lo stesso, il nostro settore energetico, ma grazie ai dispositivi messi in campo il nostro sistema energetico resta funzionante". Zelensky assicura la popolazione nelle ore immediatamente successive a uno dei più imponenti attacchi aerei lanciati della Federazione Russa. Sono stati utilizzati più di 40 missili compresi quelli balistici, elenca il Presidente ucraino, meno di 30 sono stati distrutti. Durante la notte sono stati anche impiegati oltre 70 droni. Il bilancio complessivo del raid è ancora parziale, ma le informazioni ufficiali descrivono comunque un quadro preoccupante, anche perché ad essere colpito è stato soprattutto l'ovest dell'Ucraina, la regione al confine con la Polonia, di solito più risparmiata dal conflitto. Due siti di infrastrutture essenziali sono stati colpiti nei distretti di Drogobych e Stryl, ha spiegato infatti il governatore della regione di Leopoli. Secondo "The Kyiv Independent" forti esplosioni sempre a ovest sono state segnalate a Khmelnytsky e Ivano-Frankivisk. Non è stato naturalmente risparmiato neanche l'ovest e anche Karkiv è stata bersagliata dai missili russi, a limitare i danni alle strutture energetiche probabilmente la decisione dell'operatore pubblico Ukrenergo di un blackout in previsione dell'attacco. Questa la situazione sul campo che descrive la crescente difficoltà di Kiev a fronteggiare gli attacchi russi. E se l'ex consigliere di Putin, Patrusev, si spinge a dichiarare che l'Ucraina e anche la Moldova in un futuro potrebbero non esistere più, la Nato lancia un avvertimento chiaro con l'operazione "Sentinella del Baltico". Il dispiegamento di navi e aerei da pattugliamento con l'obiettivo di fornire maggiore sorveglianza e deterrenza nel mare settentrionale, le zone cioè a rischio di attacco da parte di potenze straniere, in altre parole la Russia.