Continua a rimanere fitto il mistero sull’aereo russo caduto nelle campagne intorno a Belgorod, vicino al confine con l'Ucraina. I resoconti russo e ucraino restano contrastanti. L’unico punto di accordo è la domanda per un'inchiesta internazionale sull’incidente. Per il resto la Russia continua a sostenere che a bordo ci fossero 65 prigionieri di guerra ucraini destinati ad uno scambio poi saltato, definisce atto mostruoso quello ucraino, e lascia trapelare indiscrezioni sul ritrovamento dei frammenti del missile che avrebbe abbattuto l’aereo. Mosca fa sapere di aver avvertito l’Ucraina di mettere in sicurezza lo spazio aereo vicino a Belgorod con un preavviso di 15 minuti. Notizia che Kiev smentisce. L’Ucraina, d’altra parte, afferma che le immagini diffuse dai russi non supportano la presenza di così tante persone a bordo: per Kiev, che cita informazioni riservate, solo 5 cadaveri sarebbero stati consegnati al vicino obitorio. E comunque, spiegano gli ucraini, se Mosca avesse avuto le immagini di così tanti cadaveri le avrebbe sicuramente mostrate. Anche la lista dei nomi dei presunti prigionieri a bordo non sarebbe verosimile, visto che almeno 15 di questi nomi erano già stati liberati in uno scambio a inizio gennaio. Il Presidente Zelensky, senza fornire dettagli sulle responsabilità ucraine, accusa i russi di giocare con la vita dei prigionieri di guerra. Nel frattempo l’Ucraina continua la propria campagna contro le infrastrutture russe, in particolare i depositi di petrolio, già colpiti più volte. Droni hanno mandato in fiamme una raffineria nella regione meridionale di Krasnodar. È una risposta alla campagna di bombardamenti russa iniziata a fine 2023 e mai terminata. Ultima ad essere bombardata è stata Odessa, ma è Kharkiv a patire di più. Solo il bilancio degli ultimi missili parla di almeno 11 morti.