Anche la sola ipotesi di un cessate il fuoco resta un miraggio in Ucraina, considerato che per la Russia la parola pace è sinonimo di resa pressoché incondizionata del nemico. Sembra averlo ormai compreso il presidente americano Donald Trump, dopo l'ennesima telefonata col Cremlino. Putin vuole solo continuare ad uccidere, le sue parole di commento ai giornalisti a bordo dell'Air Force One. L'inquilino della Casa Bianca ha anche parlato al telefono con Volodymyr Zelensky, assicurandogli che gli Stati Uniti continueranno a garantire la difesa dei cieli ucraini. La verità, però, è che un reale impegno a far arrivare il prima possibile i missili Patriot chiesti a più riprese da Zelensky non c'è stato. Al punto che sulla questione è intervenuto il cancelliere tedesco Friedrich Merz, che in un colloquio con Trump avrebbe immaginato per la Germania un ruolo di mediatore e quindi di acquirente per permettere l'arrivo di armamenti necessari. Sempre da Berlino arriva anche l'allarme lanciato dagli 007, secondo i quali Mosca starebbe utilizzando armi chimiche in combattimento. Mentre infatti la diplomazia internazionale arranca, per giovedì prossimo è fissato a Londra un nuovo vertice dei cosiddetti volenterosi, la spietatezza dei combattimenti non cala. Mosca continua a martellare con ondate di droni Kiev e altre zone del paese. A Sumi è stato ucciso anche un italiano, Thomas D'Alba, che combatteva per l'Ucraina. Kiev è riuscita a colpire una base dei caccia russi in territorio nemico ma la situazione se non arriveranno al più presto nuovi armamenti, appare sempre più grave. .