La guerra continua, implacabile. Non si fermerà neanche il giorno di Natale, nemmeno il primo dell'anno. Non verrà concessa alcuna pausa al popolo ucraino che continuerà a vivere sotto l'incubo dei raid aerei e dei missili. Nelle ultime 24 ore anche Kiev è stata bersagliata dai missili e dai droni russi e nonostante non ci siano state vittime, purtroppo molte infrastrutture civili sono andate distrutte. Almeno 13 droni, però, sono stati intercettati. Danneggiamenti anche nella città di Nikopol', già pesantemente bombardata la notte precedente. Attacchi che sarebbero la risposta russa alle indiscrezioni di stampa secondo cui Washington avrebbe pronto un piano per inviare a Kiev i missili per la difesa aerea Patriot. L'incubo dell'inverno al freddo però è sempre più concreto, nonostante lo sforzo della comunità internazionale nel fornire generatori per sopperire alle mancanze delle reti pubbliche. L'inverno avanza però e si preannuncia gelido. L'UNICEF ha lanciato l'allarme, gli attacchi continui alle infrastrutture energetiche hanno lasciato quasi ogni bambino ucraino, circa sette milioni, senza accesso costante all'elettricità e senza questo i bambini non solo affrontano un freddo estremo, le temperature in inverno possono scendere a -20, ma non possono portare avanti le attività di apprendimento online. Energia in primo piano anche per l'AIEA che ha annunciato d'inviare missioni di sicurezza in tutte le centrali nucleari ucraine. Il timore è che all'inizio del nuovo anno la Russia lanci un'ulteriore massiccia offensiva, con l'obiettivo di riprende i territori persi in autunno. Però Putin ha deciso di tacere. Ha disdetto tutti gli impegni in agenda, dalla conferenza stampa di fine anno alla tradizionale partita di hockey. Forse un momento di difficoltà, ma difficile da interpretare. In positivo c'è un altro scambio di prigionieri: 63 ucraini e un americano sono stati restituiti in cambio di un numero non precisato di russi.























