Kiev si è svegliata ancora una volta nel buio e nel terrore. Un'altra notte di attacchi russi, una delle più violente degli ultimi mesi: centinaia di droni e missili, oltre 430 secondo il presidente Zelensky, si sono abbattuti sulla capitale e su diverse regioni del paese. "Un attacco malvagio" lo definisce il presidente ucraino su X, mentre aggiorna un bilancio che continua a crescere: decine le vittime, tra cui bambini e una donna incinta. Un'azione che Zelensky descrive come "deliberatamente calcolata per causare il massimo danno ai civili e alle infrastrutture". La sequenza degli attacchi inizia poco dopo mezzanotte. Tre ondate: 00:45, all'1.00, all'1:30. Le esplosioni illuminano la città, i grattacieli colpiti diventano torce alte decine di metri. Nel quartiere di Desniaskyi un incendio divampa tra il quinto e l'ottavo piano di un edificio residenziale, almeno 11 palazzi a più piani risultano danneggiati, 40 persone vengono tratte in salvo, mentre intere zone della capitale restano al buio e senza riscaldamento dopo i colpi alla rete energetica. Intanto, sul fronte orientale, la situazione non migliora. Zelensky parla di un possibile ritiro da Pokrovs'k, nell'oblast di Donetsk: "La situazione è molto difficile" ammette "la cosa più importante per noi sono i nostri soldati". Solo ieri, ricordano fonti ucraine, 731 attacchi hanno colpito l'oblast di Zaporižžja. Mosca avanza anche in direzione di Dnipropetrovs'k, mentre la difesa aerea di Kiev rivendica l'intercettazione di oltre 200 droni. Non semplifica l'atmosfera lo scandalo corruzione che ha travolto due ministri e i vertici di Energatom, l'azienda pubblica per l'energia atomica e anche il settore degli armamenti. Il presidente e il premier promettono giri di vite, ma giunge anche il monito preoccupato dell' FMI che chiede certezze nella lotta contro la corruzione.























