Ogni 9 maggio la Russia celebra con una spettacolare parata militare la vittoria sui nazisti durante la Seconda guerra mondiale: migliaia di soldati nella Piazza Rossa di Mosca sfilano tra carro-armati, missili e aerei, i parenti delle vittime del conflitto mostrano le immagini di chi hanno perso in quella guerra che ha ucciso 27 milioni di cittadini dell'allora Unione Sovietica. Quest'anno, mentre la Russia è impegnata in quella che per il Cremlino è un'operazione militare speciale in Ucraina, che nei piani del presidente Vladimir Putin sarebbe dovuta durare molto meno, sfileranno anche reggimenti che hanno avuto un ruolo nel conflitto nel Paese vicino e i familiari dei soldati morti in combattimento durante questi mesi. La parata del 9 maggio, nei decenni, da semplice celebrazione del sacrificio dei soldati morti in guerra è diventata, soprattutto sotto il regime di Putin, una dimostrazione di forza militare e identitaria. Se leader di tutto il mondo -primi fra tutti i cancellieri tedeschi- hanno spesso partecipato alle celebrazioni, quest'anno, hanno fatto sapere dal Cremlino, nessuno capo di Stato o di Governo è stato invitato, e comunque in molti non avrebbero accettato. Intanto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky spera in una simbolica visita del cancelliere tedesco Olaf Scholz, proprio lunedì a Kiev. La parata, che da giorni i russi preparano, quest'anno per la leadership russa va oltre la solita propaganda di regime: la narrazione della lotta contro il nazismo -Mosca accusa infatti falsamente i vertici di Kiev di essere nazisti- è quella usata da Putin per giustificare l'aggressione di un Paese sovrano. La celebrazione diventa così occasione per raccogliere attorno a sé il Paese sul conflitto così vicino, magari con un annuncio ad effetto, come spiegano gli analisti: o un'effettiva dichiarazione di guerra all'Ucraina, o l'annuncio del raggiungimento di obiettivi militari nell'Est del Paese.























