L'avanzata transfrontaliera più profonda di Kiev da quando Mosca ha lanciato la sua invasione su vasta scala nel febbraio del 2022. Un'offensiva condotta con reparti speciali, supportata da droni, artiglieria e mezzi occidentali. Circa 3mila i militari schierati, di cui almeno la metà sarebbero penetrati per 10 chilometri in territorio russo, assumendo il controllo di 11 villaggi di confine, per un totale di 45 chilometri quadrati di territorio. Migliaia di persone sono state evacuate dalla regione russa di Kursk a seguito dell'incursione, costringendo le autorità a dichiarare lo stato di emergenza nella regione. L'esercito russo cerca di arginare l'attacco, inviando truppe e munizioni di supporto per fermare l'incursione ucraina, in particolare nella zona di Sudzha. Kiev non ha ammesso apertamente la responsabilità dell'incursione, ma il Presidente Volodymyr Zelensky ha detto che Mosca deve sentire le conseguenze della sua invasione. L'esercito ucraino ha invece rivendicato l'attacco alla base aerea militare russa nella regione di Lipitsk, in cui sono stati colpiti i depositi con bombe aeree guidate. Il presidente ucraino ha poi ringraziato i soldati al fronte auspicando che la guerra finisca al più presto. Nel frattempo i russi attaccano la regione di Donetsk, nell'Ucraina orientale: almeno 11 persone sono state uccise e altre decine ferite, in un raid che ha distrutto un supermercato e un ufficio postale. Nell'attacco sono state danneggiate anche case, negozi e più di una dozzina di automobili. I combattimenti in corso a Sudzha, nella regione di Kursk, dove si trova una stazione di transito del gasdotto che trasporta la metà del gas russo esportato in Europa, hanno già provocato un forte incremento dei prezzi, e i lavori di manutenzione presso le strutture in Norvegia potrebbero aggravare la situazione. Questo secondo un alto dirigente di Gazprom.