Bakhmut tiene, ma il numero delle perdite della battaglia, da entrambe le parti, è enorme. Il Presidente Zelensky ha detto che solo negli ultimi giorni sarebbero morti 1.100 soldati russi con circa altrettanti feriti. Per la Russia gli ucraini uccisi nelle ultime 24 ore sarebbero invece 220. Assediata da tre lati, al momento si combatte per la conquista del centro della città, come ammettono sia il capo delle forze di terra ucraine, il Generale Sirskyi, sia il capo del gruppo Wagner, Prigozhin, che ha spiegato come più ci si avvicini al centro, più violenti siano i combattimenti. L'importanza strategica di Bakhmut non è enorme, quella simbolica sì. Perché Bakhmut tiene dal 2014 e perché la sua conquista darebbe ai russi la prima vittoria importante a partire dal luglio scorso e comunque avvicinerebbe l'obiettivo di conquistare tutto il Donbass. Da Bakhmut i russi punterebbero subito verso Kramatorsk e Sloviansk, le uniche due città roccaforti che mancano alla conquista completa dell'est del Paese. Intanto il Tribunale Penale Internazionale dell'Aja sarebbe pronto ad aprire due procedimenti per i crimini di guerra dovuti all'invasione russa dello scorso anno. Uno riguarderebbe Il rapimento dei minori e il loro trasferimento forzato in Russia. Per gli inquirenti ucraini i minori rapiti sarebbero già oltre 16.000. L'altro riguarderebbe gli attacchi deliberati verso obiettivi civili. In entrambi i casi è molto improbabile che si arrivi a giudizio, visto che la Corte dell'Aja non prevede processi in absentia, ma se Putin e i vertici del Cremlino venissero indagati questo sarebbe un passo ulteriore verso l'isolamento della leadership russa, i cui leader, a partire da Putin, diverrebbero dei pariah internazionali.