L'obiettivo di Mosca è e resta il Donbass. Libereremo la regione passo dopo passo, dice Vladimir Putin, che elogia le forze russe e le milizie delle auto-proclamate repubbliche popolari Donetsk e Luhansk. Stanno facendo il loro dovere, stanno combattendo per la Russia, spiega il Presidente parlando al forum annuale delle forze armate dove annuncia l'arrivo di nuove modernissime armi. Mentre Mosca a parole esibisce la sua forza, il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, si rivolge ai cittadini russi. Intanto il Parlamento di Kiev ha deciso di estendere la legge marziale fino al 21 novembre, altro segnale che la guerra è ben lontana da una fine. La comunità internazionale si appella al buon senso, chiede a Mosca di smilitarizzare la centrale nucleare di Zaporizhzhya, ma l'appello di 42 nazioni di tutto il mondo cade nel vuoto. Questo giardino pubblico a Kharkiv è uno degli oltre 20.000 bersagli colpiti dai bombardamenti russi dal 24 febbraio. "Qui vengono a giocare i nostri bambini, poco distante c'è una chiesa" racconta un'abitante della cittadina da giorni sotto il fuoco di Mosca. Combattimenti nell'est dell'Ucraina, ma anche più a sud. L'artiglieria ucraina avrebbe colpito il quartier generale del gruppo paramilitare russo Wagner a Popasna, 100 km a ovest di Luhansk, la provincia, dopo mesi di aspri bombardamenti, è controllata interamente dalle forze armate russe.























