Dopo Vuhledar i russi sono adesso entrati anche a Toretsk, un’altra delle roccaforti del Donbass che resisteva da 10 anni, da quando nel 2014 gli indipendentisti filorussi hanno occupato parti delle Regioni di Donetsk e Luhansk. I russi sono entrati da est e adesso si combatte ad ogni ingresso della città, che fino all’inizio della guerra contava 36 mila abitanti e i cui pochi residenti rimasti ancora qualche mese fa combattevano per un po’ di acqua potabile. Come Vuhledar, anche Torestsk è in cima ad una collina, quindi è strategica. La sua caduta, che sembra imminente, permetterebbe all’esercito russo di controllare le fondamentali strade che collegano le retrovie dell’esercito di Kiev con le zone di combattimento. Da agosto ormai i russi avanzano senza sosta nella conquista del Donbass con piccoli gruppi di fanteria, supportati dalla distruzione delle bombe guidate, vecchi ordigni sovietici particolarmente distruttivi. Bombardamenti russi ci sono stati nelle ultime ore anche su Kherson, Odessa, Kiev e su un aeroporto a centinaia di chilometri dal fronte, colpito già più volte alla ricerca degli F16 forniti dai Paesi Nato e tenuti in luoghi segreti. Intanto Vladimir Putin ieri ha festeggiato il suo settantaduesimo compleanno con la sorpresa di un attacco hacker senza precedenti alla televisione di Stato russa, rivendicato da un gruppo anonimo pro-ucraino. Il Presidente russo riceve a Mosca i Capi di Stato del Commonwealth russo, la CSI, la comunità di Stati indipendenti erede della vecchia Unione Sovietica da lui tanto rimpianta. Sempre dalla Russia arriva la notizia del mandato di arresto per la giornalista Rai Stefania Battistini e per il cameraman Simone Traini, colpevoli di essere entrati illegalmente nella Regione russa di Kursk insieme all’esercito ucraino. Un mandato di arresto che per il Ministro Tajani è una ulteriore forma di persecuzione nei confronti della libertà di stampa.