Zelinski parla ai Capi di Governo e uomini d'affari riuniti a Davos e chiede ancora aiuto. Aiuto economico, aiuto militare ma anche aiuto a combattere la Russia con altre sanzioni esemplari che fermino la guerra decisa da Putin. "Sono arrivate tante pesanti sanzioni nei confronti degli invasori della Russia. Uno sforzo di prevenzione deve essere dispiegato anche in questo momento. Non bisogna fermarsi. Io sono certo che nessuno voglia veder continuare tutto ciò che sta accadendo. Ebbene, questo vuol dire sanzioni, vuol dire sanzioni preventive. Questo ci permetterà di ottenere i migliori risultati." Le sanzioni fanno male a Mosca sostiene il Presidente ucraino, fatto smentito poco dopo dallo stesso Capo del Cremlino che incontrando il suo fedele alleato bielorusso Lukashenko ha insistito sulla tenuta, buona, dell'economia russa. "La preoccupazione della comunità internazionale rimane però oltre a quella della guerra, anche quella di una crisi alimentare globale a causa della grano bloccato nei porti dell'Ucraina dalle navi russe che pattugliano il mar Nero." Anche per questo Zelenski ha chiesto aiuto ai paesi alleati affinché, con le armi e con la diplomazia, forzino Mosca ad aprire corridoi marittimi per esportare grano e cereali. E a proposito di armi, nel secondo incontro tra i paesi che aiutano l'Ucraina sono stati decisi i nuovi invii di materiale bellico da 20 paesi tra cui l'Italia. La posta in gioco non riguarda solo l'Europa ma tutto il mondo, ha detto il Segretario alla Difesa americano Austin, aggiungendo - gli ucraini hanno bisogno di altre munizioni a lungo raggio e di droni. -























