Qui nel sud di Haiti, finalmente, sembra che la risposta umanitaria adesso si stia organizzando e stiamo cominciando a ricevere gli aiuti dalla Capitale ma anche dall'estero, che però arrivano principalmente nel Capoluogo di Les Cayes, mentre stiamo verificando un serio problema di approvvigionamento delle comunità rurali, in particolare anche a seguito della tempesta. Ci sono una serie di fiumi dove non esistono più ponti da attraversare al guado, che non sono in questo momento, i guadi non sono percorribili, in questo momento. È stato provato in diversi modi a raggiungere queste comunità rurali e montane che stanno di là del fiume ma purtroppo per oggi non è stato possibile. Si sta anche verificato un grave problema di acqua, sia acqua potabile che acqua in generale, non si è capito per quale motivo, ma a seguito del terremoto diverse fonti e sorgenti di acqua sono improvvisamente secche e la popolazione non arriva a servirsi. È l'urgenza sulla quale stiamo lavorando in questo momento. Anche le attività di Avsi si concentrano su questo, oltre ad avere un'attenzione specifica sulla questione della malnutrizione infantile con la preoccupazione soprattutto per i bambini sotto i 5 anni i cui indicatori erano già preoccupanti prima del terremoto e che in questo momento cominciamo già a vedere alcuni segni di peggioramento. Anche per l'inaccessibilità delle cure mediche che sono completamente concentrate sulla presa in carico delle vittime del terremoto. Però, almeno una prima organizzazione di questa attività c'è e cerchiamo di avanzare, l'obiettivo dei prossimi giorni, il più rapidamente possibile.