Due giorni di testimonianze in aula che al Principe Harry sono sembrate una vita. Una vita sempre nel mirino di quei giornali scandalistici contro i quali il secondogenito di Carlo III ha deciso di fare causa in quattro diversi procedimenti. Il Duca di Sussex non ha dubbi, le intercettazioni telefoniche illegali sono state per tanto tempo un mezzo per ottenere notizie utilizzato su scala industriale dai media britannici. Una pratica comune e consolidata, che ha minato l'esistenza e la salute mentale del Principe. La presenza di un componente della famiglia reale sul banco dei testimoni è un fatto eccezionale e ancora più straordinaria è la posizione assunta dal figlio del sovrano, in una monarchia che costituzionalmente è tenuta fuori dall'agone politico. "La stampa scandalistica e i vari Governi che si sono succeduti negli ultimi decenni hanno davvero toccato il fondo", ha dichiarato il Principe in aula un'affermazione questa che ha una forte connotazione politica. Alla fine dell'audizione Harry è apparso esausto, la sua voce, sul finale, si sarebbe rotta "E' tanto da sopportare", avrebbe detto al suo legale. La difesa del gruppo editoriale Mirror sostiene che non ci siano prove di alcun atto illegale compiuto dai giornalisti nella copertura della famiglia reale.